La fauna

Negli ambienti attraversati dal Percorso si riscontra una diminuzione di diversità faunistica con l’aumentare dell’altezza della vegetazione (dagli affioramenti rocciosi alla macchia alta fino alle leccete e alle pinete). Gli ambienti più ricchi di specie sono quelli di margine, “ecotonali”, quali le rive dei fossi principali o anche gli stessi bordi delle piste forestali.

Invertebrati

Le specie di invertebrati più interessanti dell’area sono gli insetti, ed in particolare farfalle e libellule. Lungo i bordi delle strade forestali, da aprile ad ottobre, grazie alle fioriture stagionali si possono osservare alcune delle più belle e conosciute farfalle italiane, quali il macaone, il podalirio, la vanessa del cardo, la ninfa del corbezzolo; ad esse si accompagnano farfalle meno conosciute ma caratteristiche della macchia mediterranea e della lecceta, quali l’argo bronzeo (Lycaena phlaeas), la cavolaia di Manni (Pieris manni), la cleopatra (Gonepteryx cleopatra), la galatea (Melanargia galathea), il silvano azzurro (Limenitis reducta), la tecla del leccio (Satyrium ilicis), il geometride Apochima flabellaria, e falene quali Watsonalla uncinula, Catocala nymphagoga e Ophiusa tirhaca. Lungo il fosso del Molino Nuovo è inoltre facile avvistare differenti specie di libellule, insetti predatori sia allo stadio larvale che adulto.

Molto diffusi e abbondanti sono anche gli ortotteri (cavallette e grilli), come Gryllus bimaculatus, Dociostaurus maroccanus, Calliptamus barbarus e Anacridium aegyptium, chiamato grillone per le sue ragguardevoli dimensioni (8 cm). Sono ecologicamente importanti, non tanto perché erbivori, quanto perché costituiscono le prede di un gran numero di altri animli, dai rettili agli uccelli.

Da segnalare infine il ritrovamento, nel Botro del Molino, di un piccolo coleottero acquatico, Oulimnius tuberculatus, in Toscana segnalato in poche altre località.

Vertebrati: anfibi e rettili

La disponibilità di acqua limitata al periodo autunno-vernino condiziona la presenza di anfibi. Nell’area sono presenti tre specie legate all’acqua soprattutto in periodo riproduttivo: il rospo comune e la rana appenninica; nelle località più umide è presente anche la comune rana verde dei fossi. I rettili sono meglio rappresentati: oltre alle comuni lucertole (muraiola e campestre), sono relativamente comuni anche il ramarro, il biacco, il saettone o colubro di Esculapio e, soprattutto negli impluvi e lungo il Botro del Molino, la biscia dal collare. Interessante la recente segnalazione di presenza della testuggine di Hermann, che predilige ambienti freschi e umidi, anche in vicinanza dell’acqua; probabile anche la presenza del cervone. Tutti questi rettili sono innocui per l’uomo, tranne la vipera, che però è assai diffidente e paurosa. Di difficile avvistamento, è l’unico serpente toscano dalla testa triangolare e dalla pupilla ellittica e verticale: va tutelato come tutti gli altri animali!

Vertebrati: uccelli e mammiferi

Considerato l’ambiente e le abitudini delle specie, non è facile riuscire a scovare molti dei più tipici uccelli di macchia; più facile sentirne il canto o i versi. Quelli più comuni sono pettirosso, occhiocotto, capinera, cinciarella, cinciallegra e fringuello; relativamente comuni anche tortora selvatica, picchio verde, merlo, fiorrancino, ghiandaia, scricciolo, verdone e verzellino; comune anche la sterpazzolina, con vocalizzazioni aspre, difficili da imparare. Nelle ore centrali del giorno, in particolare delle giornate assolate, è relativamente frequente osservare il volo planato della poiana e le tecniche di caccia del gheppio, un piccolo falco. Se invece vi trovate sul Percorso nelle prime ore notturne a maggio o giugno, potrà capitarvi di ascoltare il caratteristico canto di due rapaci notturni, l’assiolo o chiù e l’allocco, o uno strano, sordo e lungo “trrr…”, quello del succiacapre, un insettivoro crepuscolare-notturno.

La presenza dei mammiferi è stata studiata solo per quelli “superiori”, di maggiori dimensioni. Se appare ovvia e conosciuta l’abbondante presenza del cinghiale, può sorprendere la scarsità di altri carnivori e roditori segnalati, che sono rappresentati dalla volpe, dal tasso, dalla faina, dalla donnola, dall’istrice e, più raro e localizzato, dallo scoiattolo; rara la lepre, probabile la presenza anche della puzzola, come quella del riccio. Di notevole importanza ecologica infine la presenza del lupo, accertata negli ultimi anni: è innocuo e diffidente nei confronti dell’Uomo, da cui si tiene lontano nascosto nel folto della vegetazione.